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Peer Education e il progetto Campioni di Vita: il cambiamento parte dai giovani Intervista a Teresa Manes, autrice di “Andrea, oltre il pantalone rosa, libro che ha ispirato il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” (3° parte)

Nella terza e ultima parte dell’intervista, Teresa Manes ci parla del progetto Campioni di Vita e del ruolo centrale della Peer Education nel contrastare bullismo e discriminazione.

Il progetto di Peer Education, secondo lei, può fare la differenza nel sensibilizzare i giovani alla necessità di rispettarsi e di accettare gli altri senza pregiudizi o discriminazioni?

Assolutamente sì – ha esordito Teresa Manes – la Peer Education è come una palla che viene rimessa nel campo dei giovani, ma è fondamentale che ci sia un’adeguata formazione, come quella che il progetto dell’Accademia dei Campioni si propone di realizzare. Parliamo di una formazione preventiva, accompagnata da un passaparola sano tra i ragazzi, senza però dimenticare il ruolo imprescindibile degli adulti, che deve restare centrale. Tra i giovani deve emergere la condivisione, che rafforza i concetti assimilati e favorisce una crescita basata su valori solidi. Tutto questo ha un denominatore comune: l’amicizia. Una parola bellissima e dal significato profondo-

Parlando del progetto, ha ribadito quanto sia necessario un intervento deciso per prevenire tragedie come quella di suo figlio Andrea: “La storia di Andrea non è un caso isolato. Ci sono tanti ragazzi che portano dentro il peso del bullismo e delle prevaricazioni, una sofferenza che lascia cicatrici profonde e può minare autostima e carattere per tutta la vita. Giovani che avrebbero potuto vivere un’esistenza serena, se solo fossero stati aiutati. Il progetto Campioni di Vita, unito al film Il ragazzo dai pantaloni rosa, rappresenta un’opportunità concreta per sensibilizzare e prevenire; Credo fermamente che i ragazzi possano essere una risorsa straordinaria – ha detto – in grado di tendere la mano ai loro coetanei e aiutarli a crescere lontano da ogni forma di sopruso.

Il libro che ha ispirato il film, è un’opera di grande profondità che mette in luce quanto il bullismo sia una forma di violenza sottile ma devastante, che ogni giorno erode fiducia e autostima nei giovani…

Tutti insieme, con azioni concrete, controlli e progetti come quello dell’Accademia dei Campioni, possiamo contribuire a ridurre gli effetti di questa ‘ombra sociale’. Dobbiamo farlo per i tanti Andrea di oggi e di domani, per impedire che ‘vincano loro’, come Andrea disse a me. Mai più.